Il sangue della Terra

Sono nato dentro un chip dorato. I miei compagni, venuti al mondo pochi minuti prima, si affrettarono a rassicurarmi. Eravamo superprotetti dai sistemi di controllo e vigilanza del sistema informatico finanziario.
Si presero cura di me incanalandomi nel database. Lì stetti in grazia e solitudine, giocando alle transazioni con i miei amici.
La nostra educazione prese poco tempo. Ogni settimana un programma di analisi di bilancio ci riorganizzava secondo strutture di analisi comparative allargando le basi delle nostre esperienze. Alcuni, i più fortunati e promettenti membri del comparto swap, erano già stati trasferiti overnight in altre filiali, oppure fiondati nel cavo di connessione che chiamavano Overseas, ed erano tornati ancora sbronzi per l’accelerazione.
Man mano che ci catalogavano in mille maniere diverse cresceva la nostra autoconsiderazione. E più ci truccavano, ammaliavano e desideravano, più pensavamo di essere necessari a quel mondo lì fuori, che da qualche parte ci cercava.
Alla fine ci misero in prima linea, il Front Line. Ci dicevano di stare attenti, di stare pronti. Mettevamo il casco, illuminato dal contratto di assicurazione, pronti a lanciarci nei volumi delle transazioni internazionali.
Messi lì, difronte al caos delle girandole luminose, girava la testa.
Un flusso ininterrotto, alla velocità della luce, esplodeva lungo le connessioni cable telefoniche,  inebriate dai mille colori delle maggiori valute nazionali. Prevalevano il verde del dollaro e il rosso dell’euro.  A volte, quando il flusso rallentava in attesa della scansione, sentivamo il chiacchericcio multinazionale dei nostri colleghi che discutevano di questa o quella operazione, di come fosse bello il mare delle Filippine dal desktop del manager degli approviggionamenti dell’albergo cinque stelle, oppure delle profondità delle miniere di brillanti dell’Angola. Ma erano frasi smozzicate che potevamo solo intuire. Alcuni di noi, i più scafati, ci avvertivano. Occhio, sono tutte panzane. E ricordatevi: noi siamo nati per distribuire la forza e servire con energia.
Io stavo saldo e pronto a buttarmi nella mischia. Leggi il resto dell’articolo